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Debiti in sofferenza, la Ue vuole la vendita delle case senza tribunale Una decisione del Consiglio va verso la trattativa privata

Postato da Raffaello on 29 Novembre 2019
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Vendere gli immobili pignorati senza asta. La sollecitazione arriva dall’Unione Europea, per tutelare i debitori e dare migliore risposta al problema delle sofferenze bancarie.

Quando un immobile viene pignorato a causa dell’insolvenza di un debitore, questo spesso viene messo in asta e passa attraverso una proceduta giudiziaria lunga e articolata, che spesso finisce con la svendita dell’immobile. Ciò ha la doppia conseguenza (negativa) da un lato di abbassare il valore di mercato mettendo in vendita immobili anche di pregio a prezzi molto inferiori a quelli che avrebbero se fossero transati liberamente; dall’altro, e in conseguenza di ciò, di ricavare dalla vendita a volte meno di quanto serva per estinguere il debito, lasciando la persona nelle stesse ambasce che hanno causato il pignoramento.

Evitare di passare dai tribunali – lo segnala tra gli altri il ministro delle finanze finlandese Mika Lintilä descrivendo il senso del provvedimento Ue del 27 novembre – è possibile fornendo alle banche gli strumenti adatti per gestire le vendite senza avere bisogno di svendere, proteggendo i debitori e limitando così il problema delle sofferenze.

Il Consiglio dell’Ue per questo ha approvato una proposta relativa ai requisiti minimi necessari a poter gestire le inadempienze in via stragiudiziale per “contribuire a prevenire l’accumulo di crediti deteriorati”. La proposta verrà ora discussa nel Parlamento Ue.

A livello di Ue, lo stock di crediti deteriorati è ai minimi dagli anni della crisi. In Italia abbiamo uno stock di circa 160 miliardi di euro al lordo di accantonamenti e svalutazioni. Una cifra che, secondo il ministro finlandese, non va alimentata ulteriormente.

Come dovrebbe funzionare il nuovo meccanismo? Innanzitutto dovrebbe essere concordato in anticipo tra istituto di credito e debitore al momento della concessione del prestito, con una preferenza per i prestiti alle imprese, senza coinvolgere quindi quei finanziamenti che richiedono a garanzia la residenza principale del debitore. In caso di insolvenza, e dopo il trascorrere di un congruo periodo di tempo per un ravvedimento, la garanzia reale potrebbe essere messa all’asta ma anche venduta con trattativa privata dal creditore, che assumerebbe la proprietà e tratterrebbe i proventi solo fino ad un importo pari al debito.

D’altro canto il debitore può rivolgersi ad un tribunale contro la procedura esecutiva e ha diritto ad incassare l’eventuale eccedenza della somma di vendita una volta sottratto l’ammontare del debito verso tutti i creditori. A discrezione degli Stati membri si può decidere che, qualora la somma incassata sia inferiore al debito, questo sia comunque da considerarsi completamente estinto.

(Idealista.it)

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